Il nostro intestino è il vero “confine” tra noi e l’ambiente esterno. La sua funzione primaria non è semplicemente digerire, ma trasformare la natura estranea di quello che mangiamo nella nostra unicità fisica.
Se questo processo fallisce, l’intestino si “apre” e pericolosamente lascia fluire all’interno del corpo sostanze che minano la nostra salute.
L’ORGANISMO DISCRIMINA IL “SELF” E IL “NON SELF”
L’organismo umano è caratterizzato da una serie di meccanismi la cui funzione è quella di distinguere e individuare qualsiasi entità venga a contatto con esso.
Il sistema immunitario, diffuso in tutto l’organismo, è costituito da mediatori chimici e cellulari che permettono di svolgere un’azione di sorveglianza e protezione nei confronti di possibili aggressioni, grazie alla capacità di discernere il ”self dal “non self.”
“Self” è tutto ciò che viene riconosciuto come proprio dell’organismo, tutto ciò che lo compone e ne permette il corretto funzionamento. ”Non self” è tutto ciò che è estraneo all’organismo e potenzialmente dannoso.
La discriminazione tra “self” e “non self” da parte del sistema immunitario è fondamentale per poter preservare ciò che non costituisce un pericolo e per poter attaccare, al tempo stesso, quegli elementi che si sono rilevati potenzialmente nocivi per l’organismo.
LA MUCOSA INTESTINALE: UNA BARRIERA SELETTIVA
Oltre alla funzione di digestione e assorbimento, l’intestino svolge un importante ruolo di barriera protettiva per l’organismo riconoscendo il “self” e il ”non self” attraverso una serie di meccanismi che si realizzano dalla cavità boccale sino ad arrivare alla mucosa intestinale.
Quest’ultima è composta da cellule strettamente connesse tra loro da giunture ben serrate, una vera e propria maglia che consente l’assorbimento di nutrienti e lo scarto di cibo non sufficientemente digerito, di tossine, di patogeni e sostanze allergizzanti.
Molteplici fattori, legati prevalentemente all’alimentazione e allo stile di vita, possono portare nel tempo all’allargamento della fitta maglia che compone la mucosa intestinale (paragonabile a un setaccio) con riduzione della sua capacità selettiva e passaggio di molecole “non self” dannose per l’organismo.
S’instaura così la Sindrome dell’intestino “gocciolante” (Leaky gut syndrome).
COME REAGISCE L’ORGANISMO QUANDO L’INTESTINO DIVENTA “GOCCIOLANTE”
L’alterazione della permeabilità intestinale si accompagna a uno stato infiammatorio sistemico, una condizione in cui l’organismo si trova a dover rispondere a un massiccio carico di sostanze potenzialmente nocive, costringendo il sistema immunitario e gli organi emuntori (in particolare il fegato) ad un iperlavoro di smaltimento e detossificazione. La continua reazione immunitaria determina:
- Problemi digestivi, ma anche eccesso di gas nell’intestino
- Asma o allergie stagionali
- Fatica cronica, continua stanchezza e assenza di energie
- Alterazioni dell’umore e conseguenti problemi come ansia e depressione
- Problemi di pelle come acne o eczemi
- Candida albicans
- Allergie o intolleranze alimentari
LA CORRETTA ALIMENTAZIONE NEI PRIMI ANNI DI VITA CONTRIBUISCE A CREARE UNA BARRIERA INTESTINALE SELETTIVA ED EFFICENTE
Molti sono gli “aggressori” che influiscono nella perdita della capacità selettiva della mucosa intestinale, importantissimo però è anche il “terreno” di partenza, intendendo come tale, non solo la predisposizione individuale, ma soprattutto i fattori che, nei primi anni di vita, hanno contribuito alla formazione della barriera intestinale, in particolare l’alimentazione.
Si tenga presente che la maturazione del tratto gastro-intestinale è un processo dinamico che, in epoca neonatale, è ancora in corso. Il latte materno è una fonte straordinaria di batteri “amici” e di tutto ciò che serve alla costruzione di una barriera intestinale efficiente.
L’allattamento al seno nel primo anno di vita ed uno svezzamento graduale, senza “forzature”, ed attento a eventuali difficoltà digestive sono da considerarsi i mattoni fondamentali per la costruzione dell’integrità funzionale della barriera intestinale.
Solo così il bimbo può allenare il proprio organismo a riconoscere gradatamente i vari alimenti e costruirsi una sana flora batterica intestinale.
Al contrario, l’allattamento con latte vaccino ricostituito e uno svezzamento non graduale, con una precoce introduzione della carne, sono ritenuti tra i principali responsabili della mancata costruzione di una efficiente barriera intestinale già nel neonato.
UNO SCORRETTO REGIME ALIMENTARE DURANTE LA CRESCITA FAVORISCE L’INSTAURARSI DELLA SINDROME DELL’INTESTINO “GOCCIOLANTE”
Altrettanto importante per garantire l’efficienza della barriera filtrante intestinale è il tipo di alimentazione seguita durante l’accrescimento, con particolare attenzione all’assunzione di alimenti lesivi verso la mucosa o di cibi che favoriscono lo sviluppo di una flora microbica intestinale costituita da numerose colonie di patogeni.
I latticini, ad esempio, hanno un elevata quantità di caseine, proteine di difficile digestione che, rimanendo spesso indigerite, tendono ad incollarsi alla mucosa intestinale, favorendo la proliferazione di microrganismi “cattivi” e lesivi. Anche l’abuso di carne, che caratterizza le diete iperproteiche e disequilibrate, può essere causa di intestino “colabrodo”.
L’intestino umano è troppo lungo per smaltire in velocità i residui che derivano dall’alimentazione carnea che, stanziando troppo al lungo favoriscono la crescita della flora microbica putrefattiva, che, giorno dopo giorno, danneggia la mucosa intestinale.
L’altro grande gruppo di alimenti, all’origine di intestino “colabrodo”, è quello degli zuccheri e dei carboidrati raffinati, i quali favoriscono la crescita della Candida patogena, tra le principali responsabili della formazione di intestino “colabrodo”.
QUANDO RIVOLGERSI AL NUTRIZIONISTA
Il protrarsi nel tempo della “Sindrome dell’intestino gocciolante”, caratterizzato da sovra-stimolazione immunitaria e infiammazione cronica, innesca uno “stato di non salute” che tenderà inevitabilmente e progressivamente a peggiorare, con la possibilità di sfociare nella comparsa di malattie più gravi.
Suggerisco vivamente ai nostri lettori di rivolgersi ad un professionista della nutrizione in presenza di:
- sintomi strettamente legati ad intolleranze alimentari ( meteorismo, stitichezza, coliti, pruriti e dermatiti, alitosi, difficoltà di concentrazione)
- problematiche croniche recidivanti riconducibili alla presenza di una marcata disbiosi intestinale ( candidosi, cistite ricorrente, herpes recidivante, prurito genitale, urine maleodoranti)
- affezioni a carattere infiammatorio cronico, evidenza dell’esistenza di un sistema immunitario fortemente destabilizzato e di una marcata intossicazione sistemica ( artriti, atrosi)
L’ALIMENTAZIONE COME FATTORE DI PROTEZIONE PER LA SALUTE
La stretta relazione tra cibo e malessere dell’organismo indica come la conoscenza degli alimenti consumati sia la chiave per chiarire i meccanismi attraverso i quali i nutrienti esplicano il loro ruolo come fattore causale o concausale dell’insorgenza di malattie come la Sindrome dell’intestino gocciolante.
Caro lettore la salute ed il benessere si costruiscono con le scelte alimentari di ogni giorno, quindi fa che il cibo entri nella tua tavola in una visione meno restrittiva e più dinamica in cui la tua domanda di benessere trovi risposta nella capacità di scegliere alimenti che proteggano la tua salute.